venerdì 23 aprile 2010

Renzo Bossi: tutto suo padre

Questo blog nasce con intento di raccogliere e documentare l'ascesa del rampollo legaiolo Renzo Trota Bossi, figlio di cotanto padre. Da oggi inizierà una seria opera di raccolta e studio di materiale sulla Trota, eletta poche settimane fa in consiglio regionale grazie al voto dei miei concittadini bresciani. Lasciatemelo dire: i soliti caproni ignoranti. Prossimo aggiornamento: Sabato notte. Inizia la lotta contro l'Impero.
Ecco un primo assaggio (da Repubblica.it)
"Mio figlio Renzo? Più che un delfino è una trota" (Umberto Bossi, ministro delle Riforme per il Federalismo, Corriere della Sera, 12 settembre 2008)
Dopo il battesimo di Pontida, possiamo dire che Renzo è diventato almeno un salmone? "Un salmonetto al massimo. Ma è un bravo organizzatore di manifestazioni sportive..." (Umberto Bossi, ministro delle Riforme per il Federalismo, Il Giornale, 17 giugno 2009)
"La Lega non è un partito familiare, ma se mi chiama sono pronto. Sono cresciuto politicamente. Sto capendo come funzionano i meccanismi della politica" (Renzo Bossi a "Diva e Donna", citato da La Repubblica, 24 giugno 2009)
"Oggi sono particolarmente in forma perché mio figlio ha passato la maturità" (Umberto Bossi, ministro delle Riforme per il Federalismo, annuncia alla festa della Lega Nord di Paderno Dugnano la promozione del figlio Renzo, già tre volte bocciato all'esame finale del liceo scientifico, 12 luglio 2009)
"Un obiettivo semplice per dimostrare di essere 'un vero leghista': respingere le imbarcazioni di immigrati che tentano di raggiungere le coste italiane con un semplice click. È 'Rimbalza il clandestino', applicazione scaricabile sulla pagina Facebook della Lega, ideata dal figlio del Senatùr, Renzo Bossi. Nonostante le terribili notizie che arrivano dal Canale di Sicilia e la dura presa di posizione della Cei, dunque, il Carroccio non fa marcia indietro e, anzi, punta a 'sensibilizzare i giovani leghisti impegnati a difendere in questo modo le coste italiane, circondate da fittizie imbarcazioni di disperati. Chi riesce ad arginare gli sbarchi passa ai livelli successivi, altrimenti s'imbatte nel classico 'game over'. Ma niente paura: 'Prova ancora - è l'invito che compare sullo schermo - e dimostra di essere un vero leghista". (La Stampa, 2 agosto 2009)
BREVE NOTA BIOGRAFICO SCOLASTICA
Scrive Mattia Feltri su La Stampa del 21 luglio 2008: "La sua carriera da studente è qualcosa di spettacolare. Frequentò le medie e si iscrisse allo “Stanislao Cannizzaro” di Rho, istituto tecnico per periti chimici. Sono gli anni in cui - come scrisse Gianantonio Stella in 'Tribù ' - Bossi si allontanò dall’etica severa dei genitori e dalla weltanschauung del mondo agricolo. Anni da scapestrato e donnaiolo. Tanto è vero che non si diplomò. Ma siccome i ciuchi finiscono in catene, Bossi non abbandonò l’idea di scalare le vette del sapere: "La prima tappa della mia marcia d’avvicinamento alla cultura fu la scuola Radio Elettra di Torino".La tappa determinante fu la successiva: venticinquenne, si iscrisse a una scuola privata, e quasi trentenne intascò il diploma scientifico. Non soddisfatto, Bossi provò a diventar dottore, e si cimentò nei corsi di Medicina. Nell’aprile del 1975, l’attempato studente potè infine calzare l’alloro: "Decidemmo di sposarci in agosto. In aprile Umberto diede a tutti la grande notizia: mi sono laureato, presto avrò un impiego come medico. Non facemmo nessuna festa, ma corsi a comprargli un regalo, la classica valigetta in pelle marrone", ricordò intervistata da "Oggi" la prima moglie, Gigliola Guidali. La qual Gigliola, tempo dopo, fiutò la balla. E Umberto, che tutte le mattine usciva di casa destinato allo stetoscopio, confessò: "E’ vero, ma è questione di sei mesi. Poi sarò dottore". I mesi diventarono anni, e sette per la precisione. Trascorsi i quali, perduta la moglie causa divorzio, Bossi condusse la madre a Pavia per la trionfale discussione della tesi; la genitrice, però, attese in auto e le parve sufficiente. Insomma, il babbo di Renzo fece prima a guadagnarsi il titolo di senatore, nel 1987, quando risultava ancora iscritto all’Università".